Fila allo sportello, controllo del conto via smartphone, chiamate tra genitori per capire se il bonifico è arrivato: l’ultimo mese dell’anno apre spesso con la stessa routine per chi aspetta sostegni economici. Nel calendario dei pagamenti gestiti dall’INPS compaiono più misure dedicate alla casa, ai figli e all’assistenza, concentrate in particolare nel mese di Dicembre 2025. Per molte famiglie si tratta di somme che incidono sulla spesa quotidiana o sulla capacità di conciliare lavoro e cura. In questo quadro conviene sapere non solo quali aiuti sono in arrivo, ma anche le scadenze e le condizioni che determinano l’accredito.
Pagamenti principali e quando arrivano
Tra le misure che l’Istituto eroga per le famiglie spicca il bonus asilo nido, pensato per coprire rette di strutture pubbliche e private o forme di assistenza domiciliare. Il contributo può arrivare fino a 3.600 euro all’anno per figlio e si rivolge ai nuclei con figli fino a 3 anni e con ISEE non superiore a 40.000 euro. L’erogazione è mensile e, dopo le necessarie verifiche, anche il mese di riferimento vede pagamenti nella seconda metà del mese.
In alternativa al bonus asilo, per le famiglie con figli affetti da patologie croniche gravi è previsto il bonus figli disabili, anch’esso con una soglia massima annua che si avvicina ai valori del bonus asilo. Chi beneficia di queste misure riceverà l’accredito dopo la valutazione delle domande e delle spese sostenute.
Un’altra misura centrale è l’Assegno Unico Universale, riconosciuto dal settimo mese di gravidanza fino al compimento del 21° anno per i figli a carico. L’importo dipende dall’ISEE e per i minorenni varia in un range già definito; per l’ultimo mese dell’anno l’erogazione è programmata per il periodo 17, 18 e 19 Dicembre 2025, in modo da arrivare prima delle festività. Un dettaglio che molti sottovalutano è la necessità che la domanda sia aggiornata e l’ISEE valido per ottenere l’accredito.

Altri sostegni, requisiti e pagamenti anticipati
L’elenco delle misure comprende poi la Carta nuovi nati da 1.000 euro, attiva per le nascite, gli affidamenti e le adozioni avvenuti dal 1° gennaio 2025. Chi ha presentato domanda entro i termini previsti potrebbe ricevere il pagamento entro la prima metà di Dicembre 2025. La somma è caricata su una card elettronica e dedicata alle spese iniziali legate all’arrivo del bambino.
Chi rientra nei parametri riceve anche l’Assegno di Inclusione, destinato a famiglie con minori, anziani o disabili; per accedere il limite ISEE indicato è di 10.140 euro. L’importo varia in funzione della composizione del nucleo familiare e prevede integrazioni per chi vive in affitto. Per le festività è prevista una modifica del calendario: l’ADI del mese di dicembre sarà erogata in anticipo, con pagamento previsto per il giorno 20 Dicembre invece del consueto 27, per chi ha già la domanda accolta. Per le domande presentate nel corso di novembre, l’accredito parte a partire da metà dicembre.
Restano attivi anche assegni familiari e ANF per i lavoratori del settore privato non agricolo, con accrediti che vengono effettuati direttamente dall’INPS. Infine, il congedo parentale indennizzato (tre mesi nel 2025 all’80% della retribuzione) prevede la liquidazione delle indennità con lo stesso calendario di fine anno; un fenomeno che in molte aree urbane si nota nella maggiore pressione sugli uffici di patronato e sui servizi online.
Cosa cambia nel prossimo anno e come prepararsi
Il dibattito politico e le norme in arrivo introducono novità che interessano le famiglie: tra le proposte al vaglio figura il Reddito di Cura, una misura che mira a sostenere i caregiver familiari con un contributo fino a 600 euro mensili per chi assiste persone con disabilità gravissima. Si tratta, al momento, di una proposta discussa nell’ambito della Legge di Bilancio 2026 e ancora da dettagliare nelle modalità di accesso.
La manovra prevede anche interventi sulla disciplina dell’ISEE e su agevolazioni fiscali per le famiglie, con possibili revisioni sul valore della casa e sulle scale di equivalenza. Un altro punto in esame è un contributo per genitori separati in difficoltà economica, pensato per ridurre il rischio di esclusione sociale. Un dettaglio che molti osservano è la complessità delle pratiche: aggiornare l’ISEE e verificare la documentazione prima di presentare la domanda evita ritardi nell’erogazione.
Per orientarsi conviene controllare lo stato delle domande direttamente sul sito dell’INPS o rivolgersi a un patronato per verifiche formali; conservare le ricevute delle spese sostenute e aggiornare i dati anagrafici è una prassi che spesso accelera i pagamenti. Nella vita quotidiana, per molte famiglie questi accrediti rappresentano una copertura concreta delle spese correnti: monitorarne scadenze e requisiti resta quindi una priorità pratica per chi conta su questi aiuti.
