Il viaggio comincia con un atterraggio in ritardo e la sensazione che tutto debba essere rimontato in corsa: bagagli, trasferimenti e qualche prenotazione da rivedere. Questo reportage racconta un itinerario fai da te di circa diciassette giorni in Perù, attraversando coste, altipiani e laghi per raggiungere tappe note e punti meno scontati. Non è una guida teorica, ma un resoconto pratico: costi stimati, spostamenti reali e scelte sul campo che hanno permesso di vedere Machu Picchu, le isole del Lago Titicaca e le montagne colorate. La lettura è pensata per chi vuole muoversi in autonomia ma con un quadro concreto delle difficoltà e delle opportunità.
Primi passi e logistica
Organizzare un viaggio in Perù richiede attenzione su due fronti: tempi di prenotazione e gestione dell’altitudine. I voli internazionali e i trasferimenti interni costituiscono la voce più consistente del budget; nel nostro caso i trasporti totali sono stati stimati intorno a $2.800, con i voli internazionali come principale voce di spesa. Per l’alloggio si può optare per soluzioni economiche o per strutture più comode, ma è importante prevedere almeno qualche giorno di adattamento a quote elevate, specialmente prima di escursioni impegnative. Un dettaglio che molti sottovalutano è la vendita dei biglietti per Machu Picchu: i permessi e i treni per Ollantaytambo-Aguas Calientes vanno prenotati con anticipo per non ritrovarsi fuori turno.

Le escursioni giornaliere sono spesso acquistabili anche sul posto, con agenzie locali che propongono pacchetti simili; la scelta tra prenotare online o in loco dipende dalla flessibilità desiderata. I costi aggiuntivi per ingressi ed escursioni possono pesare: nel nostro resoconto le attività e gli ingressi ammontano a circa $900. Per i trasferimenti interni è utile alternare voli domestici e bus notturni per risparmiare tempo e pernottamenti, tenendo conto però dei ritardi occasionali tipici delle tratte secondarie.
Sul piano pratico conviene portare contanti in sol (per piccoli acquisti) e una carta abilitata per prelievi. Le regole di comportamento variano tra città e comunità rurali: nelle aree remote, il rispetto per le usanze locali e la disponibilità a dialogare con le guide garantiscono esperienze più ricche. Infine, programmare una marcia ridotta nei giorni iniziali aiuta a ridurre i problemi legati all’altitudine.
Tra Arequipa, la Laguna de Salinas e il Colca
La tappa iniziale ad Arequipa serve a prendere confidenza con il Paese: la città, detta Ciudad Blanca, offre un mix di architettura coloniale e servizi turistici che agevolano il primo acclimatamento. Da qui, escursioni come la Laguna de Salinas e il Canyon del Colca sono facilmente organizzabili in uno o due giorni. La visita alla Laguna richiede uscite mattutine lunghe e un minimo di adattamento all’altitudine; il paesaggio è dominato da fenicotteri e pascoli di camelidi, mentre i punti panoramici regalano viste sui vulcani circostanti.
Il tour al Colca si svolge idealmente in due giorni con pernottamento a Chivay: il percorso passa per aree di alto valore paesaggistico e culturale, con miradores come il Mirador Cruz del Condor dove è possibile osservare i condor. L’organizzazione di questi tour varia: alcune agenzie propongono soluzioni economiche con servizi base, altre un pacchetto più curato che include hotel e cene folkloristiche. Un aspetto che sfugge a chi vive in città è la rapidità con cui il clima cambia in altura, con escursioni termiche marcate tra giorno e notte.
Le terme locali, come le Aguas Termales, sono spesso parte dell’itinerario e offrono pause utili dopo giornate di guida o trekking. Per chi prosegue verso il Lago Titicaca è possibile richiedere un trasferimento prolungato: la strada è lunga e il viaggio, pur su asfalto, può risultare rattoppato e lento, quindi è meglio considerare tempi più generosi rispetto alle stime ufficiali.
Lago Titicaca, Cusco e le montagne colorate
Il tratto centrale del viaggio unisce esperienze molto diverse: la navigazione sul Lago Titicaca con le isole Uros e Amantani, la vivacità di Cusco e le escursioni verso le montagne arcobaleno. Le isole galleggianti degli Uros mostrano una modalità di vita ancora legata alla totora; le visite a comunità come Amantani prevedono spesso il pernottamento in famiglia, con pasti semplici ma curati e serate tradizionali. Un fenomeno che molti notano solo in queste aree è la centralità della condivisione nei pasti e nelle feste locali, elemento che arricchisce l’esperienza più di molte attrazioni turistiche.
Cusco funziona da hub per le escursioni: mercato, chiese e il complesso del Corikancha sono tappe essenziali per comprendere il rapporto tra eredità inca e vita contemporanea. L’escursione a Palcoyo (alternativa a Vinicunca) permette di evitare folle eccessive pur vedendo le stesse formazioni cromatiche; il percorso è un anello di circa tre chilometri, l’altitudine incide e richiede passo lento. La scelta di Palcoyo può essere motivata da una ricerca di equilibrio tra veduta e comfort logistico.
La fase finale del viaggio, con il trasferimento verso la costa (Paracas, Huacachina e Ica), completa il quadro offrendo dune e fauna marina. In termini pratici, conviene lasciare un giorno-buffer prima del volo di rientro: gli spostamenti interni possono subire rallentamenti e un margine di sicurezza evita di perdere coincidenze internazionali. L’ultimo dettaglio utile: spesso le migliori fotografie vengono scattate nelle prime ore del mattino o al tramonto, quando la luce mette in rilievo i profili vulcanici e le gradazioni minerali del territorio.
